Il Parlamento UE ha dato il via libera alle nuove regole di bilancio dell’Unione Europea, contenute all’interno della riforma del Patto di Stabilità.
Le nuove disposizioni mirano a rendere più trasparenti e favorevoli agli investimenti le disposizioni finanziarie, adattandole meglio alle specifiche situazioni dei vari paesi membri.
I membri del Parlamento europeo hanno pertanto ratificato le nuove norme, precedentemente concordate in febbraio tra il Parlamento e i rappresentanti degli Stati membri.
Le attuali regole di bilancio dell’UE erano state infatti temporaneamente sospese a causa della pandemia di COVID-19 e delle conseguenti necessità di spesa pubblica straordinaria. Dopo la pandemia, è emersa l’urgente necessità di una revisione delle norme. Nell’aprile 2023, la Commissione europea ha presentato una proposta composta da tre atti legislativi. E sono proprio questi tre atti che adesso compongono la nuova riforma.
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Il primo di questi tre atti, il regolamento che istituisce il nuovo braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita (PSC), ha ottenuto un sostegno con 367 voti a favore, 161 contrari e 69 astensioni. Il secondo atto, il regolamento che modifica il braccio correttivo del PSC, ha raccolto 368 voti a favore, 166 contrari e 64 astensioni. Infine, la direttiva che modifica i requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri è stata approvata con 359 voti a favore, 166 contrari e 61 astensioni.
Una delle principali modifiche riguarda il sostegno agli investimenti. Ora sarà più difficile per la Commissione europea avviare una procedura contro uno Stato membro per disavanzi eccessivi se questo sta impegnando fondi in investimenti cruciali. Inoltre, tutte le spese nazionali destinate al cofinanziamento di programmi finanziati dall’UE saranno escluse dal calcolo delle spese, incoraggiando ulteriormente gli investimenti.
Per garantire la sostenibilità finanziaria, i paesi con un debito superiore al 90% del PIL dovranno ridurlo in media dell’1% all’anno, mentre quelli con un debito compreso tra il 60% e il 90% dovranno ridurlo dello 0,5% all’anno. Allo stesso modo, i paesi con un disavanzo superiore al 3% del PIL dovranno ridurlo durante i periodi di crescita per raggiungere l’1,5% e creare una riserva di spesa per tempi economicamente difficili.
Le nuove regole prevedono una maggiore flessibilità. Ad esempio, viene concesso un periodo aggiuntivo di tre anni oltre ai quattro standard per raggiungere gli obiettivi di bilancio di un piano nazionale. Questa estensione può essere concessa per varie ragioni, a discrezione del Consiglio europeo.
Su richiesta, i paesi con disavanzi o debiti eccessivi possono discutere con la Commissione europea prima di ricevere orientamenti sui loro piani di spesa. Inoltre, se circostanze oggettive impediscono l’attuazione di un piano nazionale, uno Stato membro può richiederne la revisione.
Le istituzioni di bilancio nazionali indipendenti saranno incaricate di verificare la coerenza dei bilanci governativi e delle relative proiezioni. Questo contribuirà a rafforzare i piani nazionali.
Tutti i paesi dovranno presentare piani a medio termine che definiscono obiettivi di spesa, investimenti e riforme. Gli Stati membri con disavanzi o debiti elevati riceveranno indicazioni sui loro obiettivi di spesa. Inoltre, le nuove regole promuovono gli investimenti pubblici nei settori prioritari e terranno conto delle specifiche preoccupazioni sociali di ciascun paese.
Il correlatore del testo Markus Ferber ha commentato: “Questa riforma segna un nuovo inizio e un ritorno alla responsabilità fiscale. Il nuovo quadro sarà più semplice, prevedibile e pragmatico. Tuttavia, il successo delle nuove regole dipenderà dall’efficace implementazione da parte della Commissione“.
La deconda correlatrice Margarida Marques ha aggiunto: “Queste regole offrono maggiore spazio per gli investimenti e flessibilità per gli Stati membri, consentendo di mitigare le misure correttive. Inoltre, per la prima volta, incorporano una dimensione sociale reale. L’esenzione del cofinanziamento dalle regole di spesa consentirà lo sviluppo di politiche innovative nell’UE. Ora è necessario un meccanismo di investimento permanente a livello europeo per integrare queste regole“.
Il Consiglio europeo dovrà ora ratificare formalmente le nuove regole. Una volta adottate, entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Gli Stati membri dovranno presentare i loro primi piani nazionali entro il 20 settembre 2024.